La linguistica forense: l’analisi del linguaggio per risolvere crimini

Published on the Italian online magazine Memori Mese in February 2013

Do you ever want to see your precious little girl again? Put $10,000 cash in a diaper bag. Put it in the green trash kan on the devil strip at corner 18th and Carlson. Don’t bring anybody along. No kops!! Come alone! I’ll be watching you all the time. Anyone with you, deal is off and dautter is dead!!!

[Traduzione: Vuoi rivedere la tua preziosa bambina? Metti $10,000 in contanti in una borsa per pannolini. Mettila nel cestino della spazzatura verde sulla striscia del diavolo all’angolo tra la diciottesima e Carlson. Non portare nessuno con te. Niente polizia!! Vieni da solo! Ti controllerò per tutto il tempo. Qualcuno con te, l’accordo salta e tua figlia è morta!!!]

La linguistica, la scienza che studia il linguaggio umano, è una disciplina molto giovane il cui inizio come investigazione scientifica risale allo studio e alle riflessioni di Ferdinand de Saussure a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Nel tempo intercorso tra i primi studi di linguistica e oggi, questa disciplina si è occupata di innumerevoli questioni inerenti la nostra automatica e quasi scontata capacità di trasferire idee, emozioni, conoscenza e cultura solamente attraverso suoni o segni grafici. Dal XX secolo in poi la linguistica si è occupata di studiare svariate questioni, come ad esempio come siano nate le lingue, come i bambini acquisiscano il linguaggio, e come le società, le culture e le varie lingue siano collegate tra loro. Come per altre scienze, queste conoscenze teoriche si sono rivelate utili per lo sviluppo di applicazioni per risolvere alcuni problemi pratici della vita di tutti i giorni e tra queste applicazioni non si possono non menzionare il miglioramento dell’insegnamento delle lingue straniere, il trattamento dei problemi di acquisizione del linguaggio fino alle ultime evoluzioni dei motori di ricerca per internet e la traduzione automatica di testi.

Tra questi campi di applicazione, una nuova area sviluppatasi negli ultimi dieci anni è la linguistica forense, ovvero l’applicazione della conoscenza teorica della linguistica per scopi di natura forense, come ad esempio l’aiuto nella fase investigativa o probatoria in un caso giudiziario in cui vi siano prove di tipo linguistico. Un esempio di tali applicazioni è il caso di rapimento relativo alla lettera ad inizio pagina.

Questa lettera fu trovata scritta a matita su un foglio di carta dalla famiglia di una bambina rapita negli Stati Uniti. La polizia, già coinvolta nelle indagini, in un tentativo disperato decise di portare la lettera al famoso sociolinguista e dialettologo americano Roger Shuy con la speranza di ricavare qualche informazione sull’autore della lettera. Con grande sorpresa dell’ufficiale di polizia, Roger Shuy fu quasi immediatamente in grado di concludere che l’autore della lettera di riscatto era una persona con alto livello di istruzione proveniente da Akron in Ohio. Una volta constatato che una persona corrispondente a tale descrizione era già presente nella lunga lista dei sospettati, gli agenti furono immediatamente in grado di interrogare il rapitore e ritrovare la bambina.

Per un parlante della lingua Inglese, anche ben educato, la lettera ad inizio pagina con tutta probabilità non rivela nulla delle caratteristiche dello scrittore. Per un linguista con un consistente bagaglio culturale nella sociolinguistica e nella dialettologia, invece, anche una concisa lettera come questa può essere fonte di indizi. Ad esempio, nonostante la lettera presenti diversi errori di ortografia e nonostante quindi ciò possa inizialmente far presupporre che l’autore sia una persona con poca educazione o conoscenza della lingua inglese, la valutazione dei tipi di errori ortografici commessi suggerisce una diversa teoria. Infatti, è difficile per una persona con scarsa educazione non saper scrivere parole molto comuni come cannot o daughter e allo stesso tempo essere in grado di saper scrivere correttamente parole non tanto comuni e molto difficili da scrivere per un presunto soggetto semianalfabeta come la parola diaper. Questa osservazione ha fatto dunque sospettare Roger Shuy immediatamente riguardo la genuinità degli errori, probabilmente invece usati dall’autore per depistare la polizia.

Che l’autore fosse proveniente esattamente da Akron in Ohio è invece una deduzione che il linguista ha elaborato grazie ad un elemento in particolare, ovvero l’espressione devil’s strip. Negli Stati Uniti, solitamente molte città hanno una striscia di prato che separa il marciapiede dalla strada. Nonostante questo elemento urbano sia tipico dei paesaggi americani, non esiste un termine dall’Inglese americano standard per definirlo. La funzione di nominare questo elemento è affidata ai dialetti. Nello specifico, il termine devil’s strip è usato soltanto in Ohio, e soprattutto nella città di Akron. Qualora ciò suscitasse una certa ilarità nel lettore, magari al pensiero che l’autore sia stato così sprovveduto da usare un termine dialettale tanto ovvio e identificativo in una lettera di riscatto, è invece da notare come la spiegazione sia più complicata di quello che sembra. In qualsiasi lingua esistono molti termini o costruzioni grammaticali che i parlanti usano tutti i giorni con la convinzione che siano parti della lingua standard ma che infatti sono termini o espressioni dialettali. In Italia soprattutto, dove l’incidenza dei dialetti nella lingua standard è molto significativo, questo fenomeno è altamente diffuso. Il professor Shuy era consapevole del fatto che il rapitore era totalmente ignaro che il termine che usava tutti i giorni era usato soltanto nella sua città, e che quindi questo uso dell’espressione non fosse un depistaggio bensì un concreto indizio sulla sua origine.

La linguistica forense oggi non si occupa solo di casi in cui il linguista tenta di estrarre più informazioni possibili riguardo l’autore di un testo. Un’applicazione delle linguistica forense può essere la testimonianza riguardo il significato nella lingua comune di un termine o di una frase di un contratto. Di nuovo in campo criminale, la linguistica forense può aiutare a risalire a chi ha scritto un testo all’interno di una cerchia di sospetti tramite una comparazione dei testi scritti dai sospetti con il testo anonimo. In Inghilterra, molti casi di questo tipo hanno coinvolto il Centro di Linguistica Forense dell’università di Aston nella città di Birmingham. Recentemente il centro ha collaborato con la polizia in casi di omicidio in cui il colpevole, al fine di deviare i sospetti, ha usato il cellulare o l’account email della vittima per mandare messaggi alla famiglia della vittima facendole credere che la vittima fosse sparita volontariamente. Comparando i messaggi o email prodotti dopo la scomparsa della vittima con quelli prodotti dagli indiziati nel caso, il linguista può formare un’opinione, talvolta con valore statistico, su quale persona sia la più probabile ad aver mandato i messaggi sospetti, e quindi su l’assassino. Questa analisi consiste nel comparare i modi di scrittura degli indiziati con i testi di origine incerta in modo tale da trovare evidenze di tipo linguistico come ad esempio, compatibili stili di punteggiatura, eventuali elementi dialettali, idiosincraticità nell’uso della grammatica, livello di educazione, e così via. A volte questo tipo di analisi ha contribuito a stabilire addirittura con buona approssimazione l’orario della morte della vittima.

Nonostante l’utilità di questa disciplina, al momento la linguistica forense è presente in maniera molto attiva solo in Inghilterra, dove il dipartimento di linguistica forense di Aston University a Birmingham è un centro di eccellenza. Alcuni professori e agenti dell’FBI praticano linguistica forense negli Stati Uniti. In altri paesi europei, come Spagna o Olanda, solo alcune città hanno unità di polizia o università che praticano analisi forensi di linguistica.

In Italia, purtroppo, la disciplina è ancora del tutto sconosciuta, nonostante la sua immediata possibilità applicativa in casi di lettere di minaccia mandate a figure pubbliche o nello studio della lingua della mafia, ad esempio. È in realtà noto che in passato alcuni famosi linguisti italiani abbiano effettuato analisi forensi di documenti in determinati casi, come per le telefonate delle brigate rosse o nel tentare di individuare il responsabile o i responsabili delle lettere e telefonate rivendicate dalla Falange Armata, e ciò si è verificato addirittura molti anni prima che la linguistica forense diventasse una disciplina in Inghilterra. Al contrario dell’Inghilterra, però, come purtroppo avviene anche in altre sfere in Italia, questa conoscenza non è stata conservata, ampliata o diffusa. Alcune aree della linguistica, come ad esempio la filologia o linguistica storica, sono branche in cui l’Italia vanta personalità e conoscenze invidiabili. Queste aree non solo potrebbero facilitare lo sviluppo della linguistica forense in Italia ma potrebbero con tutta probabilità contribuire a migliorare la disciplina della linguistica forense in modo cruciale nel resto del mondo.

Andrea Nini